
In un mondo in cui alla vita non viene data l'importanza e l'essenza che le appartiene, in una società che non accoglie con amore chi ne diventa suo membro, ma lo inghiotte nel suo vortice distruttivo, una donna, accoglie dentro di sè una nuova vita, e lotta contro sè stessa, contro la realtà che la circonda, contro la scienza, la fede, gli uomini, incapace di decidere se assumersi o no un compito che appartiene solo ad Uno e di cui l'Uomo cerca ogni giorno di appropriarsene. La vita.
Qualcuno canta:"Questa bella donna ha dentro un'altro cuore, non è magia.."
L'atto di venire al mondo non è una magia, ma un miracolo.
La protagonista del libro della Fallaci, non è convinta però di questo, o cerca di convincersene amaramente.
La vita che le sta attorno non la sente adatta ad una giovane vita che si affaccia ad essa, ignara di tutto, piccola, fragile, innocente, suscettibile.....pura.
Una donna sola , in carriera, oppressa dalle sue passate esperienze di vita non vuole che un altra esistenza soffra come ha sofferto lei, venga discriminata come è stata discriminata lei, si senta in catene in un mondo che grida la libertà ma che cerca di estirparci l'anima e ci schiaccia con i suoi pregiudizi, superstizioni, con il lavoro, con l'amore.
"L'amore , una fame che una volta saziata, ti lascia una specie di indigestione."
"Ogni nostra esistenza dipende dagli altri, ogni nostra gioia, ogni nostro dolore."
Questa donna cerca di spiegare al suo piccolo tutto quello che lo aspetterà, una volta uscito dal suo 'guscio'.
Il vantaggio di essere donna, perchè diventerà madre.
Il vantaggio di essere uomo, perchè gli saranno risparmiati molti abusi e umiliazioni.
Lo svantaggio di essere donna, perchè le verrà accusata la colpa di aver colto una mela.
Lo svantaggio di essere uomo, perchè sarà deriso se piangerà.
Leopardi nella sua poetica sulla vita umana, parla della nascita di un bambino e spiega come la sua prima manifestazione di vita sia il pianto: espressione del dolore che prova nell'essere venuti al mondo.
La donna capisce però che la vita è un dono che non può essere negato.
Prima della vita c'è il nulla e la vita è sempre meglio di niente.
Nell'epilogo è profondamente emozionante la preghiera che dedicherà al suo bambino che vede già grande ma che probabilmente mai lo diventerà.
Ne vale sempre la pena venire al mondo, a costo di soffrire, a costo di morire.
E' un libro da collezionare e a mio parere consigliato a tutte le età, a piccole e grandi donne, a piccoli e grandi uomini .
In un mondo in cui si fa presto a morire per motivi futili, o follie umane, questo libro ci insegna che la vita in fondo non muore mai.
G.P

Giovanni Segantini, Le due madri, 1889, olio su tela, Milano, Galleria d'arte moderna