giovedì 20 dicembre 2012

/ORIANNA FALLACI / LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO/

 

In un mondo in cui alla vita non viene data l'importanza e l'essenza che le appartiene, in una società che non accoglie con amore chi ne diventa suo membro, ma lo inghiotte nel suo vortice distruttivo, una donna, accoglie dentro di sè una nuova vita, e lotta contro sè stessa, contro la realtà che la circonda, contro la scienza, la fede, gli uomini, incapace di decidere se assumersi o no un compito che appartiene solo ad Uno e di cui l'Uomo cerca ogni giorno di appropriarsene. La vita.

Qualcuno canta:"Questa bella donna ha dentro un'altro cuore, non è magia.."
L'atto di venire al mondo non è una magia, ma un miracolo.
La protagonista del libro della Fallaci, non è convinta però di questo, o cerca di convincersene amaramente.
La vita che le sta attorno non la sente adatta ad una giovane vita che si affaccia ad essa, ignara di tutto, piccola, fragile, innocente, suscettibile.....pura.
Una donna sola , in carriera, oppressa dalle sue passate esperienze di vita non vuole che un altra esistenza soffra come ha sofferto lei, venga discriminata come è stata discriminata lei, si senta in catene in un mondo che grida la libertà ma che cerca di estirparci l'anima e ci  schiaccia con i suoi pregiudizi, superstizioni, con il lavoro, con l'amore.

"L'amore , una fame che una volta saziata, ti lascia una specie di indigestione."

"Ogni nostra esistenza dipende dagli altri, ogni nostra gioia, ogni nostro dolore."

Questa donna cerca di spiegare al suo piccolo tutto quello che lo aspetterà, una volta uscito dal suo 'guscio'. 
Il vantaggio di essere donna, perchè diventerà madre.
Il vantaggio di essere uomo, perchè gli saranno risparmiati molti abusi e umiliazioni.
Lo svantaggio di essere donna, perchè le verrà accusata la colpa di aver colto una mela. 
Lo svantaggio di essere uomo, perchè sarà deriso se piangerà.

Leopardi nella sua poetica sulla vita umana, parla della nascita di un bambino e spiega come la sua prima manifestazione di vita sia il pianto: espressione del dolore che prova nell'essere venuti al mondo.

La donna capisce però che la vita è un dono che non può essere negato.
Prima della vita c'è il nulla e la vita è sempre meglio di niente.
Nell'epilogo è profondamente emozionante la preghiera che dedicherà al suo bambino che vede già grande ma che probabilmente mai lo diventerà.

Ne vale sempre la pena venire al mondo, a costo di soffrire, a costo di morire.

E' un libro da collezionare e a mio parere consigliato a tutte le età, a piccole e grandi donne, a piccoli e grandi uomini .
In un mondo in cui si fa presto a morire per motivi futili, o follie umane, questo libro ci insegna che la vita in fondo non muore mai.
                                                   
                                                                                                                                            G.P















Giovanni Segantini, Le due madri,  1889, olio su tela, Milano, Galleria d'arte moderna

martedì 4 dicembre 2012

VIVA PERFORMANCE LAB A COSENZA

Viva Performance Lab: partito con l'artista cubana Tania Bruguera il workshop che fa da apripista al Festival dell'8 e 9 dicembre

                       

E’ cominciato nel pomeriggio di oggi il workshop internazionale del “Viva Performance Lab”, il progetto del Comune di Cosenza dedicato all’arte contemporanea che ha come partner prestigioso il MAXXI di Roma (il Museo nazionale delle arti del XXI secolo). Il workshop rappresenta la tappa di avvicinamento al Festival della Performance vero e proprio, in programma l’8 e il 9 dicembre e andrà avanti per sette giorni al Teatro Morelli per concludersi venerdì 7 dicembre, vigilia dell’apertura del festival.


Dal workshop usciranno gli otto giovani performers che saranno selezionati per affiancare gli otto big dell’arte performativa che mescoleranno le proprie azioni a quelle dei giovani artisti, in un particolarissimo dialogo intergenerazionale che si svilupperà dal MAB al centro storico, accendendo i riflettori sulla contemporaneità dell’arte e la sua straordinaria capacità di attrarre ed aggregare.
La prima giornata di workshop ha visto impegnata al Teatro “Morelli” l’artista cubana Tania Bruguera, nome di spicco nel settore della performance che ha sviluppato nella sua carriera un linguaggio che vede nel comportamento il principale mezzo di espressione.


La Bruguera, che è curatrice, insieme a Cristiana Perrella, di “Viva Performance Lab” e che sarà presente al workshop anche nei prossimi giorni, fa parte degli 8 big coinvolti nel Festival della Performance. Accanto all’artista cubana figurano Minerva Cuevas, Francesca Grilli, Núria Güell, Aníbal López, Yoshua Okón, Adrian Paci e Cesare Pietroiusti.
Il festival internazionale della Performance ha nel Comune di Cosenza il soggetto capofila, e tra i partner, oltre al MAXXI, anche l’Università della Calabria. Il finanziamento è dell’Unione Europea.


http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_12969_12.html
http://www.facebook.com/VIVA.PerformanceLab



Programma per il Workshop
Giorno
Orari
Luogo
Attività
Docente





1 dicembre 2012
15.00-19.00 

Teatro Morelli
Workshop
Tania Bruguera
2 dicembre 2012
10.00-13.00
14.00-19.00
Teatro Morelli
Workshop
Tania Bruguera
3 dicembre 2012

9.00-12.00
Teatro Morelli
Workshop
Tania Bruguera
3 dicembre 2012

14.00-16.00
Teatro Morelli
Riunione di produzione
Francesco Dobrovich
4 dicembre 2012

10.00-12.00
Centro città
Visita di Cosenza con i ragazzi delle scuole

4 dicembre 2012

14.00-16.00
Teatro Morelli
Riunione di produzione
Francesco Dobrovich
5 dicembre 2012

10.00-13.00
14.00-19.00
Teatro Morelli
Workshop
Yoshua Okon e Minerva Cuevas
6 dicembre 2012

10.00-13.00
Teatro Morelli
Workshop
Yoshua Okon
6 dicembre 2012

14.00-16.00
Teatro Morelli
Riunione di produzione
Francesco Dobrovich
6 dicembre 2012

16.30-19.00
Teatro Morelli
Workshop
Tania Bruguera





7 dicembre 2012

9.30-13.00
14.00-18.00
Teatro Morelli
Workshop
Tania Bruguera
7 dicembre 2012

18.00
Teatro Morelli
Presentazione del Festival
Tania Bruguera, Cristiana Perrella, Yoshua Okon, Minerva Cuevas

venerdì 30 novembre 2012

Giovanni Strazza - Vergine velata



Giovanni Strazza ( 1818-1875 )- Vergine velata -Marmo- Roma



BELLO DI NATURA - BELLO D'ARTE


"Di fronte al bello di natura noi avvertiamo indirettamente la presenza di un disegno intenzionale, per cui l'oggetto bello ci si configura come un'opera d'arte. Viceversa, di fronte a un'opera d'arte, che esegue un disegno intenzionale, noi sentiamo che allora veramente essa è bella , quando quell'intenzionalità si oblitera e l'oggetto sembra una creazione spontanea della natura.    Riunendo queste due qualità, che sembrano in contrasto ma che sono convergenti, si può dire che nel bello di natura o di arte, bisogna che il fine vi sia e non vi sia, che l'intenzionalità e la spontaneità siano talmente fuse insieme che la natura sembri arte e l'arte natura".     -La Critica del Giudizio- Kant


                                                                                                                                 N.P

giovedì 29 novembre 2012

INGRES - La bagnante di Volpinçon



               Jean - Auguste - Dominique Ingres , La bagnante di Volpinçon  1808

 Nella sua camera silenziosa, una donna, nuda, di spalle, capisce di essere osservata, ma non si volta, o accenna a stento a girare lo sguardo, ferma nella sua pudica compostezza.
Chi la guarda è un uomo che vive la sua arte e dipinge la sua vita.

Ingres, considerato un grande esponente del neoclassicismo, al contrario fa convivere nella sua persona la doppia faccia della medaglia ottocentesca : quella di ispirazione classica e neoclassica da una parte e quella romantica, che lo avvicina fortemente al suo collega Delacroix, dall'altra. 
Sotto l'influsso dei grandi maestri italiani cinquecenteschi,  modifica il suo stile e il suo modo di disegnare la realtà.
L'amore per Raffaello lo induce a usufruire di pose più  ampie, morbide, tornite, concepite volumetricamente come statue, anche se in esse resta la nettezza del contorno. 
Quella preminenza del disegno sul colore, che negli anni gli verrà criticata dai suoi contemporanei, per non volersi adeguare totalmente al loro "fare romantico", è ciò rende viva la sua arte e dà vita ai suoi soggetti.

Il disegno è la prima e più diretta forma di espressione artistica, e in quanto tale è un modo di conoscere e di esprimersi, di immaginare e di comunicare. 

La linea non esiste in natura. E' una forma propria dell'arte, che permette di creare, di comporre, di rendere visibile, di circoscrivere quel che circoscritto non è perchè vive e confluisce nel suo ambiente; eppure proprio perchè non si tratta di natura  ma di Arte, la linea  idealizza,  astrae, e permette di raggiungere quella bellezza perfetta e pura, quel "Bello ideale" auspicato dagli artisti Settecenteschi che come Ingres credevano in un passato incorrotto  e puro come le loro forme artistiche.
                                                                                                                                     G.P

martedì 27 novembre 2012

Quella vecchia torre al mare

                                                                                                  di  Noemi Policicchio
                                                                                                   Amantea  Agosto 2011

La capacità dell'obiettivo di catturare e rendere eterne atmosfere e visioni di un caldo ricordo estivo.
                                                                                                                                G.P